I girasoli sanno sempre da che parte voltarsi e quel giorno la loro solare eleganza era tutta orientata verso le nozze di Denise e Marco.
L’estate è praticamente nel pieno delle sue energie ed Agosto ha spinto con prepotenza le temperature in alto, troppo in alto, bruciando le grosse attese di qualche illuso sostenitore del freddo invernale.
A casa lo sposo ci sembra un po’ spaesato, rivela l’imbarazzo e la rigidità del neofito che si cimenta in qualcosa di nuovo ma basta qualche battuta per metterlo subito a proprio agio davanti agli obiettivi.
Sissi pure appare un po’ agitata e ripetutamente cerca di calamitare su di sé la nostra attenzione, soprattutto quella di Marco al quale sollecita continue coccole e carezze.
Arrivano anche la mamma dello sposo, trionfante con due teglie di dolci in mano e il vestito nell’altra e Floriano, fratello nonché testimone, praticamente il riflesso poco più giovane di Marco.
L’abito, scelto e approvato qualche mese prima insieme ai due amici di sempre, l’imperturbabile Domenico e la saggia Beatrice calza a pennello e fa di Marco un perfetto sposo dal gusto classico.
Il primo pomeriggio arroventa le nostre macchinette, l’aria sembra incollata al cielo e la luce ferisce le strade e le pareti del centro storico di Lanciano; Fernando, il papà della sposa, ci accoglie in casa conducendoci da Denise.
Lei è radiosa. La camera è grandissima e l’aria condizionata ci riossigena in un istante. I capelli corti spinti verso l’alto le incorniciano e le impreziosiscono il volto, dietro di lei l’abito suggerisce il tema yellow della giornata e un grazioso ombrellino bianco con un bouquet di girasoli cuciti sopra ci catapulta in uno dei paesaggi impressionisti monettiani.
Conosco Denise abbastanza bene da immaginare la sua emozione nascosta accuratamente sotto il petto e sotto il cuore ma lì pronta ad allagare la stanza da un momento all’altro. Il suo punto debole è la famiglia, la sua grande famiglia, uno schieramento di bellezza e allegria a partire dai genitori, fratello, cognata per continuare con zii e cugine. Queste ultime in abito rigorosamente giallo sfilano come damigelle davanti a Denise, una sposa in perfetto stile punk ma romantico, con quel contrasto tipico di chi dietro la corazza combatte ogni giorno le sue fragilità.
Denise è bellissima ed è pronta a raggiungere il suo Marco, anche con un leggero ritardo. Nel meraviglioso parco del castello scelto per la cerimonia gli invitati attendono l’arrivo della sposa affrontando il caldo con ventagli e bicchieri d’acqua.
L’arrivo di Denise ricompone l’attenzione di tutti e la voce di Paola accompagna delicatamente il passo lento ma sicuro della sposa, bella nel suo sorriso che spinge le gote in alto come a trattenere gli occhi gonfi di lacrime.
La cerimonia avviene tra il giallo dei girasoli e il verde del parco i cui grandi alberi disegnano giochi di ombre e luci su tutti noi.
È Leo, storico amico di famiglia, a celebrare e a regalare a Marco e Denise parole d’augurio e “d’autore” ricche di saggezza e a dare inizio così alla festa, oserei dire tanto agognata dalla compagnia di amici e parenti degli sposi. Ormai il sole è sceso, il caldo non è più così aggressivo e i brindisi di gruppo liberano le energie degli invitati.
La serata sarà lunga e piena di balli, bicchieri e felicità, sarà entusiasmante e fresca proprio come Marco e Denise e come le loro famiglie, quelle di sangue e quelle che negli anni hanno costruito, fatte di amici sinceri e talvolta un po’ matti, come quello che ha perso la cinta o l’altro che in preda a qualche bicchiere in più invia audio vocali che diventeranno virali, o come la comitiva di Praga, o gli amici di “fotografia”, insomma un matrimonio dove le parole d’ordine sono e rimarranno sicuramente quelle di sempre: famiglia e allegria.
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